Il 2 maggio il servizio di sicurezza interno Bfv (Ufficio federale per la protezione della costituzione) ha classificato il partito Alternative für Deutschland (Afd) come “estremista di destra”, una decisione che riapre il dibattito su un possibile divieto della formazione, a pochi giorni dall’insediamento come cancelliere di Friedrich Merz.
“L’ideologia dell’Afd svaluta interi gruppi della popolazione tedesca e viola la loro dignità umana, e questo è incompatibile con l’ordine democratico del paese”, ha affermato il Bfv.
Il partito ha reagito annunciando “un’iniziativa legale” contro la decisione, che rafforza i poteri di sorveglianza e controllo nei suoi confronti, anche per quanto riguarda le comunicazioni private.
Fondato nel 2013, nelle elezioni legislative anticipate del 23 febbraio 2025 l’Afd è arrivato secondo dietro all’Unione cristianodemocratica (Cdu, centrodestra) ottenendo più del 20 per cento dei voi, il doppio rispetto allo scrutinio precedente.
Da allora l’Afd ha perfino superato in alcuni sondaggi la Cdu di Merz, che il 5 maggio s’insedierà come cancelliere.
In particolare, il Bfv ha sottolineato “l’atteggiamento generalmente ostile del partito nei confronti di migranti e musulmani, che alimenta la diffusione di pregiudizi, risentimento e paura”.
“Il Bfv opera in piena autonomia e la sua decisione è il risultato di un esame approfondito e imparziale, contenuto in un rapporto di 1.100 pagine”, ha dichiarato la ministra dell’interno Nancy Faeser.
I leader dell’Afd, Alice Weidel e Tino Chrupalla, hanno denunciato “un duro colpo inflitto alla democrazia tedesca”, precisando che il partito “si difenderà in tribunale”.
La decisione del Bfv ha riacceso il dibattito su un possibile divieto del partito.
“I nemici della democrazia devono essere combattuti con tutti i mezzi politici e legali disponibili fino a quando il pericolo non è scongiurato”, ha affermato il deputato socialdemocratico Ralf Stegner.
“Non c’è alcun automatismo tra classificazione come organizzazione estremista e divieto”, ha però sottolineato Faeser. “Pur non potendo essere esclusa, l’ipotesi del divieto si scontra, per ottime ragioni, con ostacoli costituzionali molto significativi”.
Alcuni politici hanno proposto di sospendere i finanziamenti pubblici al partito come alternativa a un divieto.