Il 24 aprile, durante la giornata inaugurale a Londra del vertice dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), gli Stati Uniti hanno contestato duramente le politiche ostili ai combustibili fossili, definendole “dannose e pericolose”.
“Alcuni paesi vorrebbero regolamentare la maggior parte delle fonti d’energia, a eccezione delle cosiddette rinnovabili, ed eliminarle poi completamente in nome della neutralità carbonica. Gli Stati Uniti sono fermamente contrari a queste politiche dannose e pericolose”, ha affermato Tommy Joyce, vicesegretario ad interim dell’energia con delega agli affari internazionali.
Washington è attualmente ai ferri corti con la Iea, che negli ultimi anni ha esteso il suo mandato all’attuazione della transizione energetica. Nel 2021 l’agenzia, nata nel 1974 in risposta alla prima crisi petrolifera, aveva sorpreso il mondo e fatto infuriare le aziende petrolifere chiedendo la sospensione di tutti i nuovi progetti nel settore dei combustibili fossili in nome della lotta alla crisi climatica.
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Ogni giovedì le notizie più importanti sulla crisi climatica e ambientale. A cura di Gabriele Crescente.
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I rappresentanti di circa sessanta paesi e cinquanta aziende sono attualmente riuniti a Londra per discutere di sicurezza energetica, in un momento in cui il mondo è sconvolto dai conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, dai dazi imposti dagli Stati Uniti e dal negazionismo climatico del presidente statunitense Donald Trump.
Cina, Russia e Arabia Saudita non sono però presenti al vertice.
Il primo ministro britannico Keir Starmer e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen terranno i loro discorsi nel pomeriggio del 24 aprile.
Profonde divergenze
Com’era prevedibile, nella prima giornata del vertice sono emerse profonde divergenze sul ruolo delle energie rinnovabili nella sicurezza energetica.
In mattinata Fatih Birol, il direttore esecutivo della Iea, solitamente un grande sostenitore della transizione energetica, aveva riconosciuto il petrolio e il gas come “elementi chiave del mix energetico, anche nei prossimi anni”.
Birol ha poi elencato le “tre regole d’oro della sicurezza energetica”: la diversificazione delle fonti, la stabilità delle politiche energetiche e la cooperazione internazionale.
“La ragion d’essere della Iea rimane promuovere la transizione energetica, e non c’è motivo di credere che questo possa cambiare”, ha affermato in un comunicato il ministero dell’energia francese.