Il 22 aprile Tidjane Thiam, leader del principale partito d’opposizione ivoriano, è stato escluso dalle liste elettorali e non potrà quindi candidarsi alle presidenziali del 25 ottobre.
“Secondo la giustizia ivoriana, Thiam ha perso la cittadinanza quando ha acquisito quella francese”, ha spiegato l’avvocato di Thiam, Ange Rodrigue Dadjé.
Thiam ha reagito denunciando “una negazione della giustizia indegna di un paese democratico” e invitando la comunità internazionale a “intervenire per aiutare gli elettori ivoriani ad avere elezioni libere e trasparenti”.
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Il 17 aprile il Partito democratico della Costa d’Avorio (Pdci) aveva designato Thiam come suo candidato alle presidenziali.
Ivoriano di nascita, Thiam aveva ottenuto la cittadinanza francese nel 1987. Il mese scorso aveva però rinunciato a quest’ultima per candidarsi alle presidenziali. In base alle regole elettorali, i candidati con doppia cittadinanza non possono partecipare.
Gli avversari di Thiam avevano fatto ricorso contro la sua candidatura invocando l’articolo 48 del codice della nazionalità, risalente agli anni sessanta, in base al quale l’acquisizione di un’altra nazionalità comporta la perdita di quella ivoriana.
“È mio dovere di cittadino far rispettare la legge”, ha dichiarato Bernard N’Zi Kokora, l’autore del ricorso.
Da alcune settimane Thiam denunciava “manovre” del governo per escluderlo dalle presidenziali.
Anche altri oppositori sono stati esclusi dalle liste elettorali, ma a causa di precedenti condanne: l’ex presidente Laurent Gbagbo, il suo ex braccio destro Charles Blé Goudé e l’ex primo ministro e capo ribelle Guillaume Soro.
Il partito al potere non ha ancora designato il suo candidato. L’attuale presidente Alassane Ouattara, 83 anni, potrebbe candidarsi a un quarto mandato.