Donald Trump ha affermato il 4 febbraio che sta valutando la possibilità d’inviare dei “criminali incalliti” statunitensi in una prigione in Salvador, un progetto che probabilmente si scontrerà con numerosi ostacoli legali.
“Se avremo la possibilità di farlo, non ci tireremo indietro”, ha spiegato il presidente statunitense nello studio ovale della Casa Bianca. “Al momento stiamo valutando gli aspetti legali della questione”.
“Il sistema carcerario del Salvador è simile al nostro, ma trasferire i criminali lì ci costerebbe molto meno e sarebbe un ottimo deterrente”, ha aggiunto.
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Il 3 febbraio il presidente salvadoregno Nayib Bukele aveva proposto agli Stati Uniti d’inviare dei detenuti statunitensi in una grande prigione in Salvador.
In cambio aveva chiesto un contributo economico, che servirebbe a finanziare il sistema carcerario del Salvador, dove le prigioni sono piene a causa dell’offensiva governativa contro le bande criminali.
“Il contributo sarebbe molto inferiore a quello che paghiamo alle prigioni private negli Stati Uniti”, ha dichiarato Trump.
Il presidente repubblicano ha spiegato di voler inviare in Salvador solo i “criminali incalliti”, che ha definito “animali”.
Ci sono pochi precedenti in epoca moderna di un paese democratico che invia i propri cittadini in prigione all’estero.
La costituzione degli Stati Uniti vieta “pene crudeli e inusuali”, e questo potrebbe aprire la strada a una serie di ricorsi legali se il progetto fosse confermato.
“Ovviamente dovremo studiare la questione con grande attenzione”, ha confermato il segretario di stato statunitense Marco Rubio.
“Abbiamo una costituzione, abbiamo delle regole, ma sicuramente abbiamo ricevuto un’offerta molto generosa”, ha dichiarato durante una conferenza stampa in Costa Rica, dove si trova in visita ufficiale.
“Nessuno si era mai reso disponibile, e oltrettutto a un costo ridotto, ad accogliere alcuni dei criminali più pericolosi e violenti che abbiamo negli Stati Uniti”, ha aggiunto.