Il film più visto del momento sulla piattaforma Netflix è House of dynamite di Kathryn Bigelow, incentrato sui momenti che precedono un attacco nucleare sul territorio statunitense. In questo thriller iperrealista, il presidente degli Stati Uniti ha pochi minuti di tempo per decidere se reagire, contro chi e con quale intensità, prima che un missile nucleare colpisca Chicago. Il cinema ha sempre amato l’atomica. Di sicuro ricorderete Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick, del 1964, in cui un generale paranoico scatena la guerra nucleare contro l’Unione Sovietica.

Ma non è in un film che Donald Trump, pochi minuti prima di incontrare il numero uno cinese Xi Jinping in Corea del Sud, ha annunciato con un tweet di aver ordinato al dipartimento della guerra di ricominciare a “testare le nostre armi nucleari”, giustificando la sua decisione con il fatto che altri paesi stanno conducendo dei test e che gli Stati Uniti non possono restare indietro.

Qualche giorno prima era toccato a Vladimir Putin annunciare di aver sperimentato con successo un missile da crociera chiamato “uccello delle tempeste”, capace di trasportare una testata nucleare e di sfuggire a tutti i sistemi di difesa, almeno stando a quanto dichiarato dal presidente russo. Il giorno successivo Mosca ha presentato il Poseidon, un drone sottomarino con capacità nucleare.

Dopo l’invasione dell’Ucraina del 2022, Putin sventola regolarmente la minaccia nucleare per ricordare agli occidentali che quello in corso non è un conflitto classico, e che il coinvolgimento di una potenza nucleare cambia tutto. Detto questo, la Russia non ha mostrato alcuna reale intenzione di usare il suo arsenale atomico in Ucraina, neanche le armi tattiche, cioè quelle con una portata limitata. Fatta eccezione per il doppio attacco nucleare statunitense del 1945, contro Hiroshima e Nagasaki, nessun paese al mondo ha mai usato un’arma atomica in un conflitto.

Questo, però, non impedisce un rilancio della corsa al nucleare, a cui partecipano non solo Stati Uniti e Russia, in possesso dei due principali arsenali atomici del pianeta, ma anche la Cina, che sta incrementando rapidamente il numero di testate pronte all’uso.

Trump si è lanciato in questa gara, ma per ora nessuno può dire cosa abbia davvero in testa. Cosa intende quando parla di “testare le armi nucleari”? Se si tratta di collaudare delle esplosioni, l’ultima risale al 1992, mentre dal 1997 un trattato internazionale vieta qualsiasi sperimentazione nucleare. Da allora solo la Corea del Nord ha fatto sei test, attirandosi la condanna della comunità internazionale.

Le parole di Trump risultano ancora più ambigue alla luce del fatto che né la Russia né la Cina hanno violato il trattato. A meno che il presidente non si riferisca alla sperimentazione dei vettori delle testate nucleari, già fatta sia da Mosca sia dagli statunitensi.

Queste esternazioni hanno prima di tutto una portata psicologica. Putin agita la minaccia nucleare per far paura agli europei, appoggiandosi anche ai suoi alleati politici all’interno del vecchio continente. Trump, nei suoi rapporti ambivalenti con il capo del Cremlino, si dà a sua volta arie da condottiero, anche se nel frattempo rivendica il premio Nobel per la pace e chiede l’eliminazione delle armi nucleari.

Alla fine dei conti anche Trump e Putin, a modo loro, fanno cinema, ma con il rischio permanente che le minacce escano dallo schermo e diventino realtà.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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