◆ Tra i molti personaggi a cui ha dato il volto Robert Redford ce n’è uno del quale forse non ha mai conosciuto l’esistenza. È quello del protagonista di una serie che ha rivoluzionato la storia del fumetto in Italia. Il fumetto! Questa geniale invenzione che mette insieme cinema, letteratura, disegno, sceneggiatura e musica. Tutte queste arti erano riunite nelle storie di Ken Parker di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo. Quando uscì nel 1977 con quelle sue magnifiche copertine bianche ad acquarello e china fu come un raggio di luce tra le vistose pubblicazioni a colori che riempivano le edicole. Veder spuntare tra Tex e Zagor quel nome pacificatore, Ken Parker, con le fattezze di Redford in Corvo rosso non avrai il mio scalpo! , proiettava il western a fumetti in un’altra dimensione. Le sceneggiature piene di silenzi, i riferimenti storici, la natura, i testi delle canzoni fino alla poesia di Emily Dikinson che chiude la storia perché, eroe unico fra gli eroi, Ken arriva anche a morire. Ken Parker è stato un po’ come l’attore che gli ha dato il volto: un personaggio che non ha mai saputo tirarsi indietro da una sua idea di giustizia, di etica, di impegno civile, di empatia con la natura, con le minoranze, con gli oppressi, senza mai perdere dignità e bellezza. E forse anche per Redford suonano bene quei versi che chiudono la saga di una vita ben spesa: “Portami il tramonto in una tazza… Dimmi fin dove arriva il mattino” .
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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 14. Compra questo numero | Abbonati