Nelle serate uggiose di Londra ci sono poche consolazioni più grandi dei pub. Fortunatamente sono ovunque: pensate a quante volte girando per la città v’imbattete improvvisamente in un locale che non avevate mai notato prima: caldo e accogliente, traboccante del chiacchiericcio della gente e luminoso come una lanterna nel buio. Anche se negli ultimi anni molti hanno chiuso, secondo i dati del governo nel 2023 nella capitale c’erano ancora 3.535 pub. E questo trasforma in una sorta di sfida la “vocazione” di Lydia Wood, un’artista del sud della capitale: dal 2021 la sua missione è diventata quella di ritrarre ogni pub della città. Quattro anni dopo, ha completato più o meno il 10 per cento del totale; circa duecento tra questi disegni sono stati esposti per un mese a gennaio alla galleria Gerald Moore in una mostra intitolata Locals.

“Ho sempre gravitato attorno ai pub”, dice Wood, 31 anni. “Quando ero studente non mi piaceva molto uscire. Preferivo starmene tranquilla in un locale”. Il Pub project è cominciato durante la pandemia, quando era tutto chiuso e si viveva in solitudine. Wood si era diplomata all’accademia d’arte nel 2016. Quando la pandemia ha ostacolato il suo lavoro d’insegnante d’arte nelle scuole primarie, ha cercato un modo per fare un po’ di soldi. Così ha lanciato un appello sui social media, chiedendo alle persone di nominare i loro pub preferiti e lei li avrebbe ritratti. “È cominciato come una cosa da poco, e non era pensato per raggiungere tante persone. L’idea di fondo era: mi manca il pub, ai miei amici manca il pub e ho tanto tempo libero. Per favore, fatemi disegnare il vostro pub”. La sua prima creazione è stata quella del Blythe Hill Tavern, che si trova nel suo quartiere, Catford. “È carino e romantico”, dice Wood. Ma ben presto alcuni estranei hanno cominciato a contattarla e a commissionarle dei lavori. “A volte mi dicono: ‘Questo ti piacerà perché è pieno di dettagli’. Oppure ‘Mi sono sposato qui, per favore puoi disegnarlo?’”. Così si è conquistata un pubblico su TikTok e poi è arrivato “un momento in cui la domanda era: ‘Non potresti proprio disegnare tutti i pub di Londra?’. Non sapevo neanche quanti ce ne fossero, forse avrei dovuto seguire il processo inverso”, dice ridacchiando.

Adrian Dennis, Afp/Getty

Una pinta a metà

Nel 2021 ha ufficialmente lanciato il Pub project e ha cominciato a lavorarci a tempo pieno. Dopotutto aveva più di 3.500 pub da disegnare. Ogni mattina, meteo permettendo, si presenta al locale intorno alle dieci, spesso prima dell’apertura, e comincia a fare uno schizzo. Lavora a matita, per lo più su fogli A4. A volte include dei dettagli che nota durante il giorno: “Due scommettitori seduti a bere, o una pinta lasciata a metà su un davanzale”. Lavora velocemente per quattro o sei ore. Si ferma solo per mangiare al volo il pranzo portato da casa, chiacchierare con la gente del posto o andare al bagno. “Sono impaziente. Mi piace finire il disegno in un giorno solo”. Poi arriva la parte divertente: quando ha terminato, Wood entra per una pinta (predilige la Amstel o la Moretti, ma di recente ha maturato un debole per gli spritz al vino bianco). Spesso l’oste le offre un bicchiere, oppure un frequentatore abituale le racconta la storia del pub. “Ho avuto delle conversazioni fantastiche. A volte si tratta solo di una bevuta veloce, in altre occasioni ci ho passato delle ore”.

Wood dona sempre al pub una stampa del suo disegno e spesso le sue opere sono esposte con orgoglio nei locali. Quando è partito il progetto, prendeva 40 sterline per ogni ritratto. Oggi quelli più grandi sono venduti per circa 850 sterline.

Il clima britannico presenta sempre delle difficoltà. “Mi capita continuamente di essere colta alla sprovvista dalla pioggia”, racconta; a quel punto si rifugia nel pub o in un caffè vicino. Una volta, sul lungofiume di White Swan a Twickenham, si è dovuta spostare ogni ora con la sedia, inseguita dalla marea. Alla fine è stata costretta ad ammettere la sconfitta ed è rimasta a guardare dall’interno del pub le acque del Tamigi che sommergevano i gradini dell’entrata. Varie volte i suoi disegni hanno rischiato di volare via per il vento. “Sono sicura che un giorno un uccello mi farà la cacca sul piede”, dice ridendo.

Come per molti britannici, l’attaccamento di Wood ai pub risale all’infanzia. L’artista è nata a Londra, ma quando aveva undici anni la sua famiglia tornò nello Yorkshire e il Black Horse Inn, il pub del paese di Kirkby Fleetham, diventò il suo paradiso. Ricorda i suoi genitori seduti al bancone a bere con gli amici, mentre i bambini prendevano liberamente pacchetti di patatine e si scatenavano intorno al tavolo da biliardo. “Imploravo i miei genitori di andare al pub”. Sente ancora “l’odore del fumo di sigaro degli uomini più anziani”. In seguito, quando era una studente d’arte all’università Goldsmiths di Londra, lei e i suoi amici frequentavano il Marquis of Grany nel quartiere di New Cross, dividendo il tavolo da biliardo con la gente del posto.

A dire il vero, Wood non ha mai fatto una lista dei pub che deve ancora disegnare. In questa fase iniziale del progetto sceglie i soggetti settimana per settimana. “Spesso chiedo suggerimenti ai follower. E le persone lo adorano, perché così prendono parte al progetto”. In questo modo ha scoperto dei piccoli gioielli, a volte in zone che conosce a malapena, come il Bricklayer’s Arms nel quartiere di Putney, un pub indipendente, che le ha fatto scoprire “la stradina più pittoresca e l’angolo più tranquillo” della città. A volte li trova proprio nella sua zona: a Natale le è stato commissionato un disegno del General Napier a Forest Hill, “un vero pub popolare di quartiere”, come regalo per i proprietari.

Purtroppo tanti dei pub disegnati da Wood oggi non ci sono più. Secondo la società immobiliare Altus, nella prima metà del 2024 in Inghilterra e Galles hanno chiuso i battenti cinquanta pub al mese. Ma per Wood il suo lavoro è fonte di ottimismo: “Mi piace pensare che, involontariamente, per le persone diventi un’occasione di scoprire un nuovo locale. Ho ricevuto messaggi da alcuni che mi dicono ‘sto andando in questo posto perché ho visto il tuo video’. Perciò spero che questo sia un modo diretto di aiutare gli esercizi ancora aperti”. Adesso, dopo i primi trecento, ne restano 3.200. È davvero il lavoro di una vita. Alla velocità attuale, Wood calcola che le ci vorranno trent’anni per completare il Pub project, anche se, dice, “mi sembra di essere diventata più veloce”. E poi aggiunge: “Non ho fretta. Quando ho cominciato mi sembrava una sfida, adesso è diventata più una specie di vocazione. Sarebbe davvero bello poterlo fare fino alla pensione”.

Il suo atteggiamento sembra perfetto per un’arte che celebra la cultura ricreativa dei pub. “Per le persone che conosco il pub è un luogo in cui trovare un rifugio sicuro”, dice. ◆ fdl

Biografia

1994 Nasce a Londra, nel Regno Unito.
2005 Insieme alla famiglia si trasferisce nel piccolo paese di Kirkby Fleetham, nello Yorkshire.
2013 S’iscrive alla facoltà di arte dell’università Goldsmith di Londra, dove si laurea nel 2016.
2015 Comincia a insegnare arte ai bambini.
2020 Ritrae alcuni pub di Londra e mette le foto delle opere su Instagram e TikTok. In seguito al successo dell’iniziativa, decide di ritrarre tutti i pub della capitale.


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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 72. Compra questo numero | Abbonati