I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse , collaboratore della tv francotedesca Arte.

Per chi c’era, basta la famosa prima pagina di Paese Sera sull’arresto di Ugo Tognazzi, “capo delle Br”: un salto all’indietro nel clima dissacrante di quegli anni. Un mondo parallelo, fuori dal politicamente corretto, che disegnatori e giornalisti riuscivano a confezionare ogni settimana. Per chi non c’era, invece, Gli anni del Male è l’occasione per scoprire la storia di quel settimanale satirico che tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta cambiò radicalmente il modo di fare umorismo. Furono proprio le false prime pagine di tanti giornali – compreso qualcuno straniero – a fare da puntelli involontari dello sberleffo di turno. E il falso vendeva più dell’originale, perché rappresentava scenari inverosimili ma plausibili. Il Male insegnò a ridere del potere e il nonsense diventò un modo di leggere la liturgia della politica, della chiesa e degli altri poteri costituiti. Le false copertine e le caricature, oltre a cambiare il linguaggio della satira, hanno influenzato anche quello giornalistico, pubblicitario e televisivo. Più di trecento pagine che scorrono via, svelando decine di episodi corrosivi divenuti patrimonio di tutti. Quelli non furono solo i cupi “anni di piombo” ma anche gli irriverenti anni del Male. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1612 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati