Nel suo primo discorso come premier del nuovo governo di unità nazionale, Mario Draghi ha promesso di realizzare un ambizioso programma di riforme che consegnerà “un paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”. Rivolgendosi ai parlamentari italiani il 17 febbraio ha dichiarato: “Dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività”, e ha promesso che userà tutte le risorse disponibili per combattere la pandemia di ­covid-19.

Draghi ha descritto lo “spirito repubblicano” della sua amministrazione. “Combattiamo tutti insieme”, ha esortato, “il virus è nemico di tutti. Oggi l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia”, ha dichiarato Draghi. Poi ha ammesso: “Non c’è mai stato, nella mia lunga vita professionale, un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia”.

Il nuovo governo sarà “convintamente europeista e atlantista”

L’ex presidente della Banca centrale europea assume il controllo del governo in un momento in cui l’Italia deve affrontare emergenze economiche e sanitarie che hanno provocato la più forte riduzione dell’aspettativa di vita dopo la seconda guerra mondiale, con “gravissime conseguenze anche sul tessuto economico e sociale del nostro paese”, ha detto. Per il momento il suo ingresso nella politica italiana sembra aver messo d’accordo quasi tutti i grandi partiti.

Modificare il sistema fiscale

Illustrando il suo programma politico Draghi ha detto che velocizzerà la distribuzione dei vaccini. Inoltre ha presentato i suoi piani per investire i 209 miliardi di euro di finanziamenti in arrivo dall’Unione europea e per realizzare le riforme strutturali della giustizia e della pubblica amministrazione. Draghi ha dichiarato che il suo governo lavorerà per rafforzare l’integrazione con l’Unione europea: “Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i paesi nei periodi di recessione”, ha aggiunto.

Spiegando il modo in cui l’Italia spenderà i 209 miliardi del programma Next generation, Draghi ha dichiarato che la sua amministrazione seguirà l’esempio del governo precedente concentrandosi su digitalizzazione, transizione ecologica, ricerca, formazione e sulla sanità.

“Nelle prossime settimane rafforzeremo la dimensione strategica del programma”, ha sottolineato Draghi. “Il ruolo dello stato e il perimetro dei suoi interventi dovranno essere valutati con attenzione. Compito dello stato è utilizzare le leve della spesa per ricerca e sviluppo, dell’istruzione e della formazione, della regolamentazione, dell’incentivazione e della tassazione”. Draghi ha dichiarato inoltre che il governo combinerà gli investimenti dei fondi europei con le riforme strutturali e le modifiche al sistema fiscale italiano.

“Alcune riforme riguardano problemi aperti da decenni ma che non per questo vanno dimenticati. Tra questi la certezza delle norme e dei piani d’investimento pubblico, fattori che limitano gli investimenti, sia italiani che esteri”.

Il presidente del consiglio ha precisato che il suo governo sarà “convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia”, segnando uno scarto con la politica estera del suo predecessore Giuseppe Conte, che aveva spinto il paese verso la Cina.

Draghi ha tenuto a sottolineare “la necessità di strutturare meglio e rafforzare il rapporto strategico e imprescindibile con Francia e Germania”, ricordando che “la pandemia ha rivelato la necessità di perseguire uno scambio più intenso con i part­ner con i quali la nostra economia è più integrata”. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1397 di Internazionale, a pagina 18. Compra questo numero | Abbonati