Prima dell’esplosione della pandemia nel marzo del 2020, Heather stava frequentando un ragazzo che usava spesso messaggi vocali per comunicare con lei. Nella solitudine dell’isolamento, per Heather quei messaggi sono diventati una forma di conforto, tanto da farle scoprire per la prima volta il valore che una voce porta con sé, con il suo timbro, il suo accento e la sua pronuncia. Ha cominciato quindi a fare un piccolo esperimento per passare il tempo durante la quarantena. Collezionava messaggi vocali di persone che non si conoscevano e ha cominciato a metterle in contatto tra loro perché si conoscessero attraverso la loro voce: il podcast It’s nice to hear you racconta le storie di chi si è incontrato grazie a questo esperimento. Ultimamente l’entusiasmo le conversazioni audio dal vivo è alle stelle: il valore di Clubhouse è cresciuto, Facebook e Twitter hanno annunciato investimenti milionari in questo campo: dietro l’entusiasmo si cela l’avanzamento dei software di trascrizione vocale, che sono in grado di trasformare le nostre conversazioni in dati, rendendo gli utenti un contenuto da vendere sul mercato della pubblicità. Lo stesso It’s nice to hear you rispecchia questo aspetto distopico: infatti il podcast è un progetto indipendente finanziato dalla Behavioral Signals, una startup che rileva le emozioni nella voce delle persone.
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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati