I genitori dovrebbero essere i primi a spiegare ai figli cos’è il sesso e come funzionano i rapporti sentimentali. Eppure, un recente studio condotto dall’università La Trobe di Melbourne, in Australia, su come parlare con i bambini e i ragazzi di sesso, relazioni e consenso, mostra che molti genitori, in particolare i padri, pensano che sia un’esperienza terribilmente imbarazzante.

Secondo questo sondaggio che ha coinvolto quasi duemila persone, i genitori si sentono abbastanza a proprio agio nel parlare di percezione del corpo (45 per cento) e pubertà (38 per cento), ma molto meno quando l’argomento è la masturbazione (il 12 per cento dichiara di sentirsi a proprio agio) o la soddisfazione sessuale (13 per cento). Inoltre, è più probabile che siano le madri ad avviare una conversazione sul sesso (nel 32,3 per cento dei casi, contro il 23,9 per cento dei padri). Gli ostacoli più comuni quando si parla di sessualità, dice lo studio, sono l’imbarazzo dei figli o il loro rifiuto a parlare.

Ma anche i genitori si sentono a disagio, perché hanno paura di dire la cosa sbagliata o perché non sanno da dove cominciare. Tuttavia, quando un adolescente sente che i suoi genitori sono pronti ad avere un dialogo sul sesso senza pregiudizi è più propenso a raccontare cosa gli succede, a fare domande e a chiedere aiuto se ne ha bisogno.

Ecco alcuni consigli su come avviare questo tipo di discussione, anche se vi sentite a disagio.

Cominciare quando i figli sono ancora piccoli

Il “discorsetto” non può essere un momento isolato. I genitori dovrebbero cercare di aprire la porta a un dialogo continuo e adatto all’età dei figli su questioni legate al corpo, alla riproduzione e alla pubertà, ed è meglio cominciare quando i bambini sono ancora piccoli. Anche quelli che hanno meno di cinque anni dovrebbero imparare qualcosa sul loro corpo e sulle basi della riproduzione. Se questi argomenti si affrontano già dalla tenera età, sarà più facile portarli avanti durante gli anni dell’adolescenza. I bambini trarranno un grande beneficio dalla possibilità di interagire con genitori disposti ad affrontare questi temi.

Trovare opportunità quotidiane
per fare domande

La tv, i film, i podcast parlano continuamente di sesso e relazioni, e i giornali si occupano spesso dell’impatto della pornografia e dei social su ragazzi e ragazze. Usate queste occasioni per chiedere ai vostri figli adolescenti cosa sanno e cosa pensano in proposito. Mostratevi interessati alla loro opinione e fate domande su quanto quella rappresentazione del sesso abbia a che fare con le loro esperienze e quelle dei loro amici. La conversazione non deve per forza contenere un messaggio specifico. L’obiettivo è semplicemente parlare e ascoltare.

Non dire ai figli solo quello
che non devono fare

Dire a un ragazzo che non dovrebbe avere rapporti sessuali o guardare pornografia difficilmente gli impedirà di farlo, e tra l’altro potrebbe compromettere la possibilità di avere altre conversazioni sul tema. Molti adolescenti diventano sessualmente attivi tra i 15 e i 17 anni. A quell’età la maggior parte di loro è già entrata in contatto con la pornografia. La cosa migliore che possiamo fare è invitarli a riflettere con attenzione su ciò di cui hanno bisogno per essere protetti e sentirsi al sicuro. Fategli capire che potete aiutarli se vogliono consultare un medico per avere consigli sulla contraccezione o sulla salute sessuale.

Raccontare le proprie esperienze

Non sempre i giovani amano pensare al fatto che anche i loro genitori sono stati adolescenti, ma potrebbero essere interessati alla storia della vostra prima storia d’amore, del primo bacio o di un appuntamento imbarazzante. Mostrare la propria vulnerabilità può favorire un dialogo più aperto. Se vi sentite in imbarazzo all’idea di parlare delle vostre esperienze, potete anche raccontare storie che avete letto in un libro o visto in un film.

Non nascondere il disagio

Parlare di argomenti intimi è difficile. Per qualcuno perfino pronunciare la parola “masturbazione” è un problema, figuriamoci parlarne con i bambini o con gli adolescenti. Mantenere un tono leggero ed essere pronti a ridere del vostro turbamento può servire a rompere il ghiaccio, sia per voi sia per i vostri figli.

Informarsi ed esercitarsi a parlare
di sesso

La maggior parte delle persone non è abituata a parlare di sesso o di relazioni. Fate delle ricerche sui temi che vorreste affrontare con i vostri figli e poi discutetene con il partner, o con un’amica o un amico. L’obiettivo è raggiungere una certa disinvoltura nel parlare di questi argomenti. Non dovete diventare esperti, ma provare a documentarvi un po’ di più.

Piacere e consenso

Spesso i genitori si sentono dire che dovrebbero avere “un approccio positivo” quando parlano di sesso con gli adolescenti. Questo non significa che bisogna evitare di parlare dei rischi e delle responsabilità, ma che sarebbe meglio partire dalla prospettiva secondo cui, nelle circostanze adeguate, il sesso può essere un’esperienza sicura, piacevole e positiva nella vita di una ragazza o di un ragazzo. Di sicuro parlare di sesso non incoraggerà un adolescente a praticarlo prima di essere pronto. Per insegnare cos’è il consenso è importante sottolineare il valore del piacere. Quando una persona è in grado di capire e spiegare ciò che le piace e cosa preferisce, saprà anche dire cosa non le piace e non vuole fare.

Ragazze e ragazzi dovrebbero essere incoraggiati a scoprire cosa desiderano e cosa è importante per loro quando si tratta di sesso. Spesso i messaggi sulla salute sessuale rivolti ai giovani si concentrano sui pericoli e sulle esperienze negative, dunque ci si dimentica che l’educazione sessuale dovrebbe basarsi anche sulla necessità di incoraggiare ragazze e ragazzi a sperimentare il sesso in modo sicuro e piacevole nel momento in cui si sentono pronti a farlo. I genitori hanno un ruolo fondamentale nel trasmettere questo messaggio. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1633 di Internazionale, a pagina 115. Compra questo numero | Abbonati