Chiara Piaggio ha scritto un libro che mancava negli scaffali delle librerie italiane. Un libro finalmente non generico sull’Africa, che ne analizza una parte, quella subsahariana, illuminando le dinamiche di una parte di mondo da sempre al centro della storia. L’Africa, ci dice Piaggio, non è mai stata una sagoma vuota, non corrisponde all’idea distorta dei ragionamenti occidentali, è invece un continente plurale, moderno e soprattutto giovane. Un continente che vive di passato, quindi della sapienza degli antenati, e di un futuro che si sta costruendo ora, in un presente dinamico fatto di città, imprese, idee, corpi. Con un linguaggio accessibile, Piaggio sciorina dati, aneddoti, notizie, ma anche vita vissuta. Perché lei stessa conosce molto bene l’Africa subsahariana, dal Senegal al Ghana. Ci ha lavorato, laggiù ha amici, connessioni. Sa che Accra o Lagos non dormono mai, sa che il continente ha una crescita urbana vertiginosa. E si affida anche a numerosi intellettuali, architravi di un pensiero, come Sami Tchak per esempio, che dovremmo conoscere di più in Europa. L’Africa non è così è un libro denso, prezioso, pieno di dati e di tutto quello che giornali e telegiornali non dicono. Piaggio ha deciso (e di questo dobbiamo ringraziarla) di portarci oltre lo stereotipo.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati