E così bruciamo è un libro diretto a un pubblico adolescente, ma che parla a quell’adolescente dentro di noi che non muore mai. È un libro fresco, pulito, ben scritto, poetico. L’autrice Lisa Balavoine ci fa sentire ogni vibrazione del suo e del nostro cuore. Mentre la lettura avanza (e il libro vi terrà lontano da ogni schermo, tanto vi assorbirà) sentiamo di essere Blanche. Respiriamo come lei, balliamo come lei, amiamo come lei e soffriamo come lei. La vediamo arrivare a Marsiglia per studiare danza, ma lì abbraccerà qualcuno e qualcosa che vanno ben oltre. Incontra Ada e il suo mondo si capovolge. Non è più la ragazza rigida, fin troppo seria, che controlla ogni muscolo, devastata dalle crisi d’asma. Diventa libera, serena, leggera. E anche nella danza il suo corpo sembra sciogliersi in piccoli rivoli di piacere. Fa le cose non perché deve, ma perché vuole. Ogni amore però a quell’età cova la sofferenza, il distacco, l’amarezza, il vuoto. Sarà così anche per Blanche. Quello che ci colpisce, però, non è la trama su una ragazza che ne ama un’altra, ma la modalità di scrittura. La prosa è poetica asciutta, essenziale. Fatta di spazi bianchi, silenzi, piccole sospensioni. Di parole che vanno oltre la riga, che si dispongono come una piramide. È un libro che si fa anche guardare.

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Questo articolo è uscito sul numero 1623 di Internazionale, a pagina 113. Compra questo numero | Abbonati