Elizabeth Acevedo è un’autrice statunitense di origine dominicana, una campionessa di slam poetry e ha un talento che acceca. Poet X, vincitore del National book award e best seller mondiale, è stato definito in più modi: romanzo, collezione di poesie, performance letteraria e così via. In realtà comprende più mondi e li fonde insieme. È un testo in bilico tra narrativa e poesia, tra ritmo e trama, tra Santo Domingo e Stati Uniti. Protagonista di questo romanzo poetico è Xiomara, 15 anni, un corpo che ne dimostra di più, e già questo non le risparmia le molestie per strada. Ma Xiomara sa difendersi, mostra la sua grinta e pagina dopo pagina ci descrive il suo quartiere, la scuola, la chiesa, la madre, le amiche, le paure, le rabbie. In particolare il rapporto con la madre, una donna molto religiosa con cui spesso litiga, è molto difficile. La ragazza infatti naviga in un mare di dubbi che non sa risolvere su dio, la tradizione, le apparenze. Con una lingua martellante Acevedo riesce a farci percepire ogni tumulto interiore. Xiomara deve vedersela con una società patriarcale che la vuole non solo sottomessa, ma anche oggetto. E nella poesia, in uno spanglish luminoso, troverà non solo la via di uscita per salvarsi dal baratro, ma anche una promessa di futuro.
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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati