Folgorata dalla partecipazione a Ballando con le stelle, l’ex ministra Nunzia De Girolamo scelse la tv come suo secondo destino. Dopo anni di ospitate ha debuttato con un suo programma. Ciao maschio (Rai 1) è un talk show con tre uomini convocati per indagare la crisi e la caduta del maschile, per mezzo di domande che ci inchiodano alle nostre responsabilità: “È vero che dopo un rapporto non amate essere coccolati?”. I relatori della prima puntata non aiutano. Stefano De Martino, De Magistris e l’attore Paolantoni sono belli, moderni e svegli quanto basta da assecondare la parte del maschio frantumato e uscire indenni da assunti come: “Le donne devono rassegnarsi alla vostra inferiorità”. Un parterre con Adinolfi, Pillon e Feltri forse darebbe più soddisfazioni. Un Ciao maschio in purezza lo mette in scena Lilli Gruber, nel suo Otto e mezzo (La7), quando pone a Rocco Casalino la domanda secca: “La sua omosessualità le ha mai creato problemi?”. “Eccome”, risponde lui, avviando una conversazione onesta e intelligente sull’omofobia di palazzo e i cliché di molta stampa. Era dai tempi di Tiziano Ferro che non si assisteva a un coming out senza troppe premesse. E forse è la prima volta per un politico, che s’imbarazza solo alla domanda: “E ora cosa farà?”. “Potrei tornare in tv… in senso giornalistico”, aggiunge sgombrando il campo dall’unico e perenne stigma che percorre generi e stereotipi: il Grande fratello. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1397 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati