Ci si preoccupa spesso di quanto la tv influenzi i giovani. Ma visto che il pubblico televisivo è composto in prevalenza da over 60, sarebbe più opportuno chiedersi: che impatto ha la tv sui nostri anziani? Prendete questo titolo: “Malore per i Ricchi e Poveri dentro Baby Alieno”. È traumatico. Sembra un episodio di Black mirror, una botta di fantasia macabra. Invece è successo davvero. Il gruppo si era assembrato dentro un pupazzo rosa con antennine e braccine che agitava per divertire, si pensava. Invece era il quartetto che stava soffocando. È finito tutto bene, grazie anche a Milly Carlucci che ha interrotto l’esibizione e liberato i nostri. Il programma è _Il cantante mascherato _(Rai 1), e prevede una gara tra artisti travestiti da Tigre azzurra, Giraffa, Pappagallo, di fronte a una giuria che ha il compito di svelarne l’identità. Il format è distribuito ovunque ed è stato ideato in Corea del Sud. L’origine asiatica la si apprezza dai costumi, ispirati al mondo dei videogiochi e dei fumetti, buffi, infantili ma anche inquietanti. Muppet lisergici con dentro Orietta Berti. Al di là degli inconvenienti, come quello toccato ai Ricchi e Poveri, gli artisti apprezzano il mascheramento. È un modo per rilanciare la loro immagine (dice il curatore dell’edizione britannica) e stupire lo spettatore impigrito. Per estensione, è come se dal costume del Gatto Fluorescente uscisse inatteso Mario Draghi. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1395 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati