Tra gli autori viventi giapponesi Taiyo Matsumoto è forse l’unico che può ambire alla grandezza di Jirō Taniguchi per l’ardire sperimentale e per il mettere in avanti la dimensione interiore, l’introspezione malinconica. Tuttavia Matsumoto dà spesso centralità agli adolescenti o a giovani uomini sospesi tra la maturità e l’immaturità. Qui racconta invece di un bell’uomo di mezz’età che è una sorta di editor eretico: la sua vocazione è preservare l’autenticità autoriale. Dopo la chiusura della sua rivista comincia una lunga tribolazione quotidiana, da qui il sottotitolo Giorno per giorno, per convincere gli autori e le autrici ormai in pensione a unirsi a lui in un’avventura editoriale fuori dai sentieri battuti. Una traversata del deserto appassionante che è un’evidente trasfigurazione della posizione dello stesso Matsumoto all’interno dell’industria del manga, ricca in sfumature e mai manichea, dall’intensa poesia e dalle venature fantastiche. La vasta galleria dei personaggi è davvero unica e pochissimi fumetti, compresi quelli autobiografici, riescono in quello che riesce qui a Matsumoto. La nipotina di uno degli autori, emarginata dalle compagne di scuola, esplicita il fatto che questa è una potente galleria di marginali. La marginalità come valore assoluto per il raggiungimento di una piena maturità ed autonomia degli individui. Una rivoluzione eretica non solo nel contesto giapponese.

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Questo articolo è uscito sul numero 1615 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati