In attesa del nuovo Corto Maltese nella versione classica della coppia Canales-Pellejero, dal 1 settembre arriva in libreria il primo di una serie dove Corto Maltese sarà liberamente interpretato da firme del fumetto internazionale. Bastien Vivès, autore francese molto vicino ai giovani e al manga, insieme allo sceneggiatore e documentarista Martin Quenehen, ci regala il primo Corto trasposto in epoca contemporanea (un estratto del libro è a pagina 72). Il risultato nell’insieme è ammirevole. Dense le atmosfere, sensibili i paesaggi. In un bianco e nero arricchito dal grigio del retino, la notte è metafisica. Sul piano narrativo, tanti i colpi di scena e i ribaltamenti di situazioni che sembrano consolidate: non si va mai nella direzione attesa perché la vera avventura è imprevedibile. Qui i fascisti nostalgici, la pesca a strascico, gli “eco-warriors”, i poveri sfruttati nelle miniere, i narcotrafficanti si susseguono in una narrazione sempre credibile e coerente e dalla grande linearità malgrado la profusione dei temi, fedele alla lezione prattiana. Ci sono le sette e i tesori, ma rivisti nella prosaicità moderna. Tanti, poi, gli amori femminili concreti, possibili e potenziali per il Corto moderno. E qui non ci sono telefonini e servizi segreti che tengano: con Corto Maltese, anarchico come il suo creatore, la società del controllo perde. Sempre.
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Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale, a pagina 93. Compra questo numero | Abbonati