La mia compagna è incinta del nostro secondo figlio e io vorrei prendermi qualche anno di pausa dal lavoro per occuparmi dei bambini a tempo pieno, però ho anche paura di scontrarmi con una mentalità molto ostile a questa scelta.–Giancarlo

Se è vero che la tv è lo specchio della nostra società, ti interesserà sapere che qualche mese fa nel Regno Unito è stato diffuso l’annuncio di un casting per un nuovo reality show intitolato House husbands , casalinghi. L’annuncio diceva: “Sei un marito che presidia orgogliosamente il fronte domestico mentre la tua supermoglie è occupata in un consiglio d’amministrazione, su un set o in sala operatoria?”. In effetti tra il 2019 e il 2022, secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica britannico, il numero di padri che hanno lasciato il lavoro per occuparsi dei figli a tempo pieno è aumentato di un terzo. Eppure i casalinghi britannici restano una piccola minoranza: oggi sono appena l’1,7 per cento dei padri, mentre le casalinghe sono quasi il 14 per cento delle madri. E l’ostacolo principale, nel Regno Unito ma anche nel nostro paese, resta una mentalità ancora fortemente contraria all’idea che un uomo si occupi a tempo pieno dei bambini. Le leggi per favorire questo cambiamento arrivano con grandissima lentezza – in Italia, la più recente è quella che ha innalzato a dieci giorni il congedo obbligatorio per chi diventa padre – ma il vero cambiamento si fa sul campo: facendo questa scelta di sicuro incontrerai resistenza, ma puoi affrontarla sapendo che stai rendendo il mondo migliore anche per i tuoi figli.
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Questo articolo è uscito sul numero 1637 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati