Quando gli imprenditori milanesi Sergio e Massimo Bariani inaugurarono la loro prima casa di riposo per anziani, vent’anni fa, molti politici erano scettici sull’utilità dell’iniziativa, considerato il profondo attaccamento degli italiani alle loro case. Eppure pochi mesi dopo l’apertura, i 120 posti letto della struttura erano già al completo. Oggi l’azienda dei fratelli Bariani, Gheron, gestisce 36 strutture, tra residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e case di riposo nel Norditalia, con più di 1.500 dipendenti e un fatturato nel 2024 di 152 milioni di euro. Entro i prossimi tre anni dovrebbero essere inaugurate altre sette strutture, per un totale di mille posti letto. Il gruppo Gheron ha una lista d’attesa di centinaia di persone che non riescono più a vivere autonomamente in casa e hanno bisogno di un posto dove trasferirsi. “In Italia c’è una grande richiesta di letti nelle Rsa”, spiega Alessandro Bariani, direttore finanziario dell’azienda, figlio di uno dei due fondatori. Bariani cita il numero crescente di anziani che sono “almeno in parte non autosufficienti”.
Con almeno un quarto dei 59 milioni di abitanti sopra i 65 anni, e con solo il 12 per cento sotto i 14, l’Italia ha una delle popolazioni più anziane d’Europa, un fatto generalmente considerato un ostacolo allo sviluppo economico e alla solidità delle finanze pubbliche. Ma mentre i politici si preoccupano della pressione sul sistema pensionistico e dell’imminente carenza di manodopera, alcuni imprenditori hanno avviato aziende e ottenuto una crescita vertiginosa nell’assistenza agli anziani.
“Il processo di invecchiamento si allunga. L’età media cresce”, conferma Rita Paola Petrelli, presidente di Kolinpharma, un’azienda di integratori di origine vegetale fondata nel 2013 e che produce integratori alimentari basati sugli estratti di piante che hanno dei benefici per la salute. Kolinpharma, che nel 2024 ha registrato un fatturato di 19 milioni di euro, ha investito nella ricerca e nello sviluppo dei suoi prodotti, in cui ci sono ingredienti naturali come la curcuma, lo zafferano, l’alga, il tè verde, il polline dei fiori di segale e altre piante studiate per i loro effetti positivi sulla salute. Gli integratori alimentari, promossi dalla Kolinpharma attraverso una rete di medici, promettono di alleviare gli effetti di alcuni disturbi legati all’invecchiamento, come i dolori ossei, muscolari e articolari, la menopausa, il declino cognitivo e il morbo di Parkinson. “Vogliamo contribuire ad aiutare sia i pazienti sia i professionisti del settore”, sottolinea Petrelli.
Assistenza domestica
Assistere le persone anziane, nelle strutture specializzate o nelle loro abitazioni è una delle sfide dell’Italia contemporanea, soprattutto considerando l’incremento delle donne che decidono di lavorare fuori casa. “In Italia il cosiddetto inverno demografico è un grosso problema, ma anche una grande opportunità”, spiega Giorgia Gollino, responsabile per le risorse umane della Gallas, agenzia per l’impiego specializzata nell’assistenza domiciliare per gli anziani: “In passato le donne non lavoravano fuori casa, e si prendevano cura degli anziani, dei bambini e di tutto il resto”. Quando è stato fondata la Gallas, una decina di anni fa, in Italia la maggior parte dei collaboratori e delle collaboratrici domestiche rientrava in una vasta economia sommersa. “Le famiglie che avevano bisogno di assistenti a domicilio non trovavano facilmente persone affidabili, che inoltre erano anche molto sfruttate”, spiega Gollino. Oggi la Gallas è presente in 50 città italiane e fornisce servizi a 13mila famiglie, che assumono direttamente colf e badanti; l’agenzia incassa un contributo mensile per la gestione delle buste paga, dei contributi previdenziali e per altri adempimenti di legge. Nel 2024 il fatturato della Gallas è stato di 11 milioni di euro. Ma la carenza di manodopera e le regole restrittive sull’immigrazione sono degli ostacoli. “Quello principale è la mancanza di personale straniero”, spiega Gollino sottolineando che la Gallas si affida a persone che hanno già un permesso di lavoro in Italia.
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La carenza di manodopera rappresenta un ostacolo pure per l’apertura di nuove strutture residenziali per anziani, meno numerose che in altri paesi europei: mentre in Germania e in Francia ci sono rispettivamente 54 e 47 posti letto a lungo termine ogni mille persone anziane, in Italia sono appena 21 secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), un dato che indica enormi margini di crescita. Tuttavia secondo Bariani l’aumento del costo del lavoro frena le prospettive del settore. “Il personale sanitario è sempre più difficile da trovare, anche cercando all’estero. Abbiamo dovuto alzare gli stipendi per aumentare le assunzioni e trattenere i dipendenti.”
Test prenatali
Nonostante l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite, alcune aziende come la Ames sono cresciute dedicandosi ai servizi medici per le prime fasi della vita, come i test prenatali non invasivi che nei primi mesi di gravidanza permettono ai genitori di verificare lo stato di salute dei nascituri, attraverso l’analisi del dna fetale nel sangue della madre, evitando così i rischi dell’amniocentesi.
Dieci anni fa l’Ames era un piccolo laboratorio biochimico con un volume d’affari di circa due milioni di euro all’anno. Nel 2024 il fatturato è arrivato a 40 milioni di euro grazie anche a 40mila test genetici prenatali, un dato elevato in un paese dove quell’anno le nascite sono state appena 370mila.
Nello De Rosa, direttore finanziario dell’Ames, spiega che a causa della bassa natalità le coppie in Italia sono inclini a fare sacrifici economici per effettuare un test prenatale completo, che possa individuare anomalie genetiche gravi nelle prime fasi della gravidanza. “Se non hai molti figli, puoi spendere più soldi per ognuno di loro. Se poi hai un solo figlio, vuoi assicurarti che sia perfetto o quanto meno in salute”, sintetizza De Rosa.
Nonostante il calo delle nascite, De Rosa spiega che la Ames (i cui laboratori ricevono campioni da tutto il paese) prevede di continuare a crescere, anche perché il numero di madri che decidono di effettuare i test è in aumento. L’azienda sta sviluppando anche altri tipi di test genetici, compresi quelli per i pazienti oncologici e affetti da altre malattie che di solito colpiscono i più anziani. “Sappiamo che la popolazione italiana è sempre più vecchia. E continuerà a invecchiare”, sottolinea De Rosa. ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1641 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati