Una setta di donne sottomesse, disposte a tutto pur di compiacere un misterioso “lui” e una brutale madre superiora. Sacrifici imposti dalla cecità della fede – mutilazioni, autoflagellazioni, camminate sulle braci ardenti – in un mondo postapocalittico segnato da piogge acide, venti velenosi e insetti che bruciano la pelle. In questo scenario una devota annota di nascosto ciò che accade a lei e alle altre recluse in un convento isolato. Su questi elementi ruota Le indegne, il nuovo romanzo di Agustina Bazterrica (Buenos Aires, 1974), già autrice del disturbante Cadavere squisito (Eris 2024), tradotto in più di venticinque lingue. Anche qui domina un universo distopico devastato dalle catastrofi ambientali, dove l’umanità sopravvive a fatica. Come nel Racconto dell’ancella di Margaret Atwood, di cui il libro è debitore, la protagonista scrive in segreto un diario nella cella della Casa della Sacra Fratellanza. Bazterrica sceglie ancora una volta una narrazione cruda, temperata da un lirismo essenziale. Il risultato è un mondo “meravigliosamente orribile” e una riflessione sulla violenza dei sistemi patriarcali.
Carlos Sanzol, La Nación
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Questo articolo è uscito sul numero 1641 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati