Rumi (1207-1273) è considerato uno dei più grandi poeti persiani. È celebre soprattutto per i suoi poemi religiosi ma in Quello che cerchi sta cercando te Abdolah ne mostra un’altra dimensione: quella del poeta d’amore, la cui penna si muoveva per un desiderio profondo e inappagato. Non verso le due donne che sposò, bensì verso Shams, il mistico per cui provò un’intensa amicizia. “È per me l’inferno e il giardino dell’Eden insieme”, scriveva Rumi. Il libro è diviso in tre parti. Nella prima Abdolah racconta la vita del poeta: la fuga dall’Asia centrale insieme al padre per sfuggire a Gengis Khan, la fondazione del movimento sufi dei dervisci danzanti e la sua visione radicale dell’islam, secondo cui non bisogna cercare dio altrove ma trovarlo in se stessi. La seconda parte offre una selezione di 92 poesie. I testi rivelano la voce di un uomo diviso tra estasi e mancanza tra l’amore terreno e la sete del divino. Nella terza sezione, l’autore rinarra le storie originarie da cui Rumi trasse ispirazione per le sue liriche: parabole e leggende che appartengono alla tradizione orale persiana e islamica. Con questo libro Kader Abdolah restituisce Rumi alla sua essenza più umana: quella di un poeta che cercava dio attraverso l’amore.
Ariejan Korteweg, de Volkskrant
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1640 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati