Regno Unito
Se oggi la Bbc potesse esprimersi liberamente direbbe di aver subìto un golpe. Il direttore generale Tim Davie e la responsabile di Bbc News Deborah Turness hanno dovuto lasciare l’azienda, ma le loro dichiarazioni non spiegano molto. Anche perché nessuno dei due può spiegare cosa sia successo davvero. La verità è che un gruppo di dirigenti nominati dai partiti ha forzato la mano di Samir Shah, presidente della Bbc, per sbarazzarsi dei suoi due dirigenti più esperti. Dobbiamo dire le cose come stanno: siamo davanti a un’ingerenza politica che ostacolerà il lavoro dei giornalisti della Bbc e comprometterà la fiducia dell’opinione pubblica.
In queste ore la sequenza di eventi che ha portato alle dimissioni di Davie e Turness sta diventando sempre più chiara. Il 3 novembre Turness aveva proposto che l’azienda si scusasse per un discutibile montaggio andato in onda nel 2024 all’interno del programma Panorama. Nel servizio due passaggi separati del discorso pronunciato da Donald Trump il 6 gennaio 2021 erano stati uniti per rendere le sue parole ancora più aggressive di quanto fossero.
La Bbc avrebbe potuto e dovuto affrontare il problema più tempestivamente. In ogni caso i giornalisti dell’emittente avevano preparato un comunicato di scuse che Shah avrebbe dovuto inviare al dipartimento cultura, media e sport. Quando il presidente ha inoltrato una copia del testo ai componenti del consiglio di amministrazione, alcuni di loro hanno detto che le scuse non erano abbastanza chiare. La ribellione era guidata dai consiglieri di nomina politica. La struttura di gestione della Bbc è particolare: il presidente e i quattro direttori (che rappresentano le nazioni costitutive del Regno Unito) sono nominati dal governo, mentre gli altri cinque componenti – che non hanno incarichi da dirigenti – sono scelti dal consiglio di amministrazione.
La risposta della Bbc a quello che avrebbe dovuto essere un problema risolvibile è stata quindi congelata. Per giorni si è creato un vuoto, in cui si è fiondata la Casa Bianca criticando aspramente il montaggio di Panorama. L’8 novembre la situazione era ormai ingestibile, al punto da spingere Turness a rassegnare le dimissioni. Il giorno dopo Davie ha deciso (sorprendendo molti consiglieri) di averne abbastanza. Così ha seguito l’esempio di Turness e si è dimesso. A quel punto nessuno ha cercato di far cambiare idea alla responsabile di Bbc News.
Un amico al posto giusto
Il personaggio centrale in questa vicenda è Robbie Gibb. Ex addetto stampa del primo ministro quando governava il Partito conservatore, nominato nel consiglio della Bbc nel 2021 dal governo di Boris Johnson, Gibb ha dedicato gli ultimi quattro anni a combattere quello che considera un orientamento progressista e fazioso dell’emittente pubblica. Di solito i consiglieri di amministrazione non influenzano le decisioni sui montaggi o sui servizi e la scaletta dei telegiornali. Gibb è un’eccezione. I suoi sostenitori sono convinti che stia cercando di salvare la Bbc da se stessa. L’anno scorso il consigliere avrebbe dichiarato che, se non fosse riuscito a imporre la sua volontà, avrebbe “fatto saltare in aria” l’emittente.
Il detonatore per le dimissioni di Turness e Davie è stato un resoconto presentato al consiglio di amministrazione dal consulente indipendente Michael Prescott, che prendeva di mira il programma Panorama e la copertura della guerra a Gaza da parte del servizio arabo. Il rapporto conteneva altre critiche, dalla presunta “censura imposta dalla sezione lgbtq di Bbc News” (soprattutto sulle questioni legate alle persone transgender) alle inesattezze fattuali in un servizio di Bbc Verify sul razzismo nell’industria automobilistica. È risaputo che Prescott e Gibb siano molto amici.
Le osservazioni del rapporto di Prescott erano in buona parte basate sulle ricerche di David Grossman, rispettato ex giornalista del programma Newsnight e collega di Gibb ai tempi in cui quest’ultimo lavorava per la Bbc. Molte considerazioni di Grossman sono serie e avrebbero meritato maggiore considerazione. Tuttavia il rapporto di Prescott era solo una consulenza e dedurne che Panorama avesse soppresso informazioni importanti sugli avvenimenti del 6 gennaio era sbagliato, anche perché la storia dettagliata su quanto è successo quel giorno è universalmente nota. Alcune considerazioni di Prescott avrebbero giustificato un approfondito esame interno, ma nessuna era sufficientemente grave da provocare le dimissioni di due dirigenti di alto livello.
Manovre intimidatorie
Per l’emittente si tratta di un momento critico. La Bbc è giustamente tenuta a rispettare standard più elevati rispetto alle altre testate, ma la rinuncia di Davie e Turness non c’entra nulla con la qualità del servizio. È invece il risultato di un attacco politico che evidenzia difetti strutturali nel sistema che dovrebbe garantire l’indipendenza dell’azienda. Da tempo molte voci sostengono che dietro le quinte sia in corso una manovra intimidatoria. Ora questa manovra sembra proseguire alla luce del sole. Di sicuro l’atteggiamento della ministra della cultura Lisa Nandy non ha aiutato. Da mesi, infatti, Nandy manifesta forti dubbi sulla leadership di Davie: questo atteggiamento ha avuto l’effetto di aprire la stagione della “caccia alla Bbc” da parte dei politici sia di destra sia di sinistra. Il rispetto per l’indipendenza dell’emittente è svanito.
Già dalla scorsa estate questo giornale aveva lanciato l’allarme a proposito delle interferenze politiche sul lavoro della Bbc. Abbiamo sostenuto la causa di un servizio indipendente e aperto, in cui i politici non possano più manovrare i fili o nominare dirigenti, e in cui la copertura delle notizie si basi sulla stessa strategia seguita nell’intrattenimento, cioè affidarsi alle capacità e ai punti di vista di persone esterne.
Se fossimo nel programma della Bbc The celebrity traitors _(dove i partecipanti sono divisi in fedeli e traditori che devono cercare di eliminarsi a vicenda), seguito da 15 milioni di spettatori, Davie e Turness sarebbero sicuramente due “fedeli”. La loro uscita di scena è un tradimento del principio più essenziale per la fiducia dell’opinione pubblica nella Bbc: la sua indipendenza. ◆ _as
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Questo articolo è uscito sul numero 1640 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati