Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono un maschio etero non proprio ben dotato – ho un pene di dimensioni quasi sotto la media – e guardo porno sia da solo sia con mia moglie. Mi sto scoprendo sempre più affascinato dai peni più grandi. Nello specifico, mi chiedo come sarebbe averne uno. Come la maggior parte degli uomini etero, non ho mai toccato un pene che non fosse il mio. Ho passato tutta la mia vita ad accarezzarne uno solo. Vorrei toccarne un altro, ma – e lo dico sinceramente – non a scopi sessuali. Vorrei vivere quello che vive ogni giorno chi ha un pene notevole. Cosa si prova a lavarsi un pene grande sotto la doccia? O a reggerlo in mano mentre si piscia? O a sentirlo nella mano quando ci si sistema? Come ci si sente a stare davanti al bagno, tirare fuori il serpente dai pantaloni e sentire il getto di piscio che scorre attraverso tutta quella carne mentre lo si tiene in mano? C’è un modo per farlo? Immagino di entrare in un bar gay e chiedere al barista di indicarmi il cliente con il cazzo più grande. E poi di avvicinarmi a quel cliente e chiedergli gentilmente se posso seguirlo in bagno quando dovrà pisciare, piazzarmi dietro di lui, tirargli fuori dai pantaloni il serpentone e reggerglielo mentre fa pipì. Niente sesso. Nessuna allusione del genere. Voglio solo sapere come ci si sente a essere il proprietario di un cazzo enorme per qualche istante. Aiutami, Dan. C’è un protocollo in questi casi?
– I’ve Been Shorted
Ah, un protocollo c’è eccome – ci arriviamo tra un attimo – ma prima voglio smontare le tue supposizioni totalmente assurde. Supposizione assurda numero uno: i gay sono disposti a fare qualsiasi cosa.
Supposizione assurda numero due: i gay sono così attratti dagli uomini eterosessuali – così disperatamente bisognosi delle loro attenzioni – che acconsentirebbero a qualunque loro richiesta. Anche permettere a un etero a caso di reggerci il cazzo mentre pisciamo, perché non è assolutamente una cosa che ci chiederebbe un serial killer o un ex fidanzato geloso, per poi sgozzarti e lasciarti morire dissanguato sul pavimento del bagno.
Supposizione assurda numero tre: i gay comunicano le dimensioni del loro pene ai baristi dei bar gay al momento di ordinare la prima birra, oppure i suddetti baristi si sono scopati tutti gli uomini del bar (ok, questa non è una supposizione del tutto assurda), e i suddetti baristi sono ben felici di indirizzare clienti a caso – specialmente etero nervosi con scritto in fronte “mai stato qui prima d’ora” – verso i gay con l’uccello più grosso (supposizione del tutto assurda), perché è una cosa perfettamente normale per un barista che non voglia perdere il lavoro.
Ora, io non voglio che tu vada nei bar gay a chiedere ai baristi di indicarti quelli con l’uccello più grosso, Ibs, ma non voglio nemmeno che tu – e lo dico sinceramente – rinunci al tuo sogno (o al piacere) di tenere in mano un cazzo ben più grosso del tuo. Ma per realizzare il tuo sogno di reggerlo a un altro che piscia, Ibs, dovrai pagare per il privilegio, proprio come tutti gli altri pervertiti. Ecco qual è il protocollo, Ibs.
Lo so, lo so: tu non sei un pervertito! Vuoi solo reggere il cazzo a un uomo che piscia! Che altruista. Non proverai alcun piacere sessuale, proprio nessuno, quando ti ritroverai addossato a un uomo che sta davanti al bagno a farsi una di quelle lunghissime e oziose pisciate per cui sono famosi i superdotati. Ma dato che il tizio che si fa reggere il cazzone da te difficilmente crederà che tu non provi alcun piacere nel farlo, e altrettanto difficilmente se lo lascerà reggere, lavare o sistemare da te se non ha qualcosa da guadagnarci – farsi tastare da un etero non è un guadagno – la tua ricerca di un tizio dotato che se lo lasci fare gratis sarà lunga e infruttuosa.
Quindi se vuoi che succeda per davvero, Ibs, la soluzione migliore è pagare per il privilegio. Rivolgiti educatamente ai lavoratori del sesso della tua zona, ai pornodivi itineranti e ad altri uomini che amano mettere in mostra la mercanzia sui social media. Prima però apriti un account su Venmo.
P.s. Ho girato la tua domanda a Leo Louis, un pornodivo gay famoso per il suo cazzo esagerato. “Quando sei gay e ben dotato, puoi scegliere con chi interagire sessualmente e io faccio volontariato molto di rado”, mi ha scritto Louis in un messaggio. “Detto questo, spesso faccio un po’ da giocattolo nel mio gruppo di amici. Giocano con il mio cazzo e si vantano delle mie dimensioni come se fosse un’estensione del gruppo. Quindi sì, me lo sono fatto reggere da vari amici mentre pisciavo – nei bagni abbiamo fatto questo e altro – ma un etero a caso è in fondo alla mia lista di persone da intrattenere. Magari, se mi offri da bere o altro, ti faccio dare una tastata. Lol”.
P.p.s. Superdotati o no, gay o etero, lavoratori o volontari del sesso, abbiamo tutti la facoltà di scegliere con chi interagire sessualmente, e sono sicuro che Louis sarebbe d’accordo.
P.p.p.s. Ho toccato molti cazzi oltre al mio – ho perso il conto di quanti uomini mi hanno permesso di tirarglielo fuori dai pantaloni – ma non ho mai sentito un gay chiamare “serpentone” il proprio cazzo o quello di un altro. Perciò sarà meglio che non usi quella parola, quando farai le tue proposte educate.
Ho un amico di lunga data che ha una strana caratteristica. Più è ubriaco, più diventa gay. Quando è sobrio al 100 per cento, è convinto di essere etero al 100 per cento. Quando è un po’ sbronzo, è un po’ bisessuale. Quando è ubriaco fradicio, bacia i maschi e ammette apertamente di essere bisessuale e di preferire gli uomini. Una volta, da ubriaco fradicio, ha fatto delle avances all’ex fidanzato della moglie. Con i gay non si fa alcun problema, indipendentemente da quanto alcol abbia in corpo, è solo convinto di non essere gay quando è sobrio. La mia domanda è: dovrei dirgli che tutti, moglie, figli, amici, datore di lavoro, colleghi, lo hanno visto parlare del suo interesse per gli uomini, dato che spesso purtroppo si ubriaca al punto da non ricordare niente? Vogliamo solo che sia felice.
– Helping One Man Out
Hai un telefono, Homo, e a meno che tu non sia uno di quei luddisti moderni, il tuo telefono ha una telecamera che registra dei video: basta puntarla verso qualcuno e premere “Registra”. Perciò, la prossima volta che il tuo amico non gay è ubriaco e si sputtana provandoci con gli uomini, ti consiglio di tirare fuori il telefono e fare un video. Non per pubblicarlo, non per umiliarlo o ricattarlo, ma per mostrarlo a lui, Homo, e a lui soltanto. In pratica, la prossima volta che nega di essere anche solo minimamente interessato agli uomini, prendilo da parte, apri il video e fallo partire. Forse vedendolo si convincerà a smettere di mentire, o di bere, o entrambe le cose.
Sono una donna eterosessuale cisgender poco più che quarantenne, e alcuni anni fa ho messo fine a un matrimonio che durava da dodici, in cui mancava il sesso. Ho conosciuto da poco un tizio meraviglioso e sto finalmente ricominciando a divertirmi a letto. Il mio dilemma è che provo un piacere così intenso da diventare fastidioso, e mi spezza l’incantesimo. Ad esempio mi è piaciuto tantissimo quando me l’ha leccata, ma la sensazione era così forte che l’ho quasi allontanato perché era troppo. Ho qualcosa che non va? Si può risolvere? Aiuto!
– Overwhelming Orgasmic Feelings
“Non è un problema da ‘risolvere’, quanto piuttosto un invito a incuriosirsi su ciò che sta succedendo”, dice Rena Martine, consulente che si occupa di intimità e sesso. “L’eccessiva stimolazione sessuale esiste, ma nel caso di Oof la mia ipotesi è che si tratti di sensazioni che le danno molto piacere perché non le provava da molto tempo”.
Non c’è bisogno di dirtelo, Oof, ma dodici anni sono tanti da passare in un matrimonio casto. E anche se il tuo matrimonio è finito qualche anno fa, hai appena conosciuto il nuovo uomo della tua vita, del tuo letto, ecc.
“Proprio come l’acqua ha un sapore diverso quando stai morendo di sete”, ha detto Martine, “il piacere può sembrare diverso quando è passato molto tempo dall’ultima volta che il tuo corpo ha avuto un motivo per ricordare cosa gli piace. Si tratta di un territorio nuovo a tutti gli effetti”.
Quindi, anche se tecnicamente non sei vergine -–presumo che il tuo matrimonio non fosse casto fin dall’inizio – è passato così tanto tempo da quando hai esplorato la tua sessualità con un partner (spero che tu abbia fatto del buon sesso in solitaria, mentre il tuo ex marito ti trascurava) che puoi considerarti vergine di spirito. (Riconoscendo, ovviamente, che il concetto di verginità è problematico e bla bla bla. Ma hai capito cosa intendo!).
“Quando ho a che fare con clienti che stanno esplorando qualcosa di nuovo dal punto di vista sessuale, il mio motto è: andarci piano, e mantenere il controllo”, dice Martine. “C’è una tecnica di Masters & Johnson chiamata ‘sensate focus’ che consiglio spesso alle coppie. Si tratta essenzialmente di un esercizio di tocco in cui i partner, a turno, mostrano e descrivono ciò che gli dà piacere. Si procede a poco a poco e serve ad aumentare la capacità di provare piacere mentre si imparano i segnali dell’altro. E benché a volte il disturbo richieda un controllo medico, come nei casi di dolore durante l’orgasmo (disorgasmia) o la penetrazione (vaginismo), dato che Oof definisce la sensazione travolgente invece che dolorosa, non c’è bisogno di correre dal dottore”.
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