La lista sciita Coalizione per la ricostruzione e lo sviluppo, guidata dal primo ministro uscente Mohammed Shia al Sudani, è arrivata in testa alle elezioni legislative dell’11 novembre. Dopo la convalida del voto da parte della corte suprema, i deputati dovranno scegliere il presidente del parlamento, un incarico riservato alla comunità sunnita, e il capo dello stato, un curdo, entro trenta giorni. Quest’ultimo deve nominare un primo ministro, sciita, che avrà un mese di tempo per formare il governo. **Al Mada ** riscontra comunque una sfiducia diffusa tra i cittadini, spinti al boicottaggio dal leader sciita Moqtada al Sadr per protestare contro un voto “dominato dagli interessi settari”, e stanchi di un sistema considerato responsabile del fallimento del paese. Il voto, aggiunge il giornale, è stato un test per Al Sudani, considerato abile nel bilanciare l’influenza degli Stati Uniti, che mantengono ancora truppe nel paese, e dell’Iran, che esercita una forte influenza sui blocchi politici sciiti.
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Questo articolo è uscito sul numero 1640 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati