Il 4 novembre è stato annunciato il vincitore del premio Goncourt, il più importante premio letterario francese. È andato a Laurent Mauvignier per il suo romanzo La maison vide (Minuit), un testo monumentale che reinventa la storia della sua famiglia attraverso quattro generazioni, e nel quale lo scrittore cerca di trovare risposte a domande che l’hanno perseguitato per tutta la vita. Mauvignier era praticamente il favorito, soprattutto dopo che il 3 novembre una giuria formata da sole donne aveva attribuito il premio Femina a Nathacha Appanah, per La nuit au cœur. L’autrice di origini mauriziane, nata nel 1973, intreccia le storie di tre donne colpite dalla violenza dei loro partner: quella di Chahinez Daoud, assassinata nel 2021 dal marito a Mérignac, nel sudovest della Francia; quella della cugina dell’autrice, uccisa dal marito a Mauritius nel 2000; e infine la sua, che è riuscita a liberarsi dopo aver vissuto sotto il controllo di un uomo di trent’anni più vecchio di lei. In settimana saranno assegnati anche i premi Renaudot e Médicis.
Le Monde
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Questo articolo è uscito sul numero 1639 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati