Vedova subito dopo le nozze, Rebekka scopre che la fortuna che pensava di ereditare non esiste. Al suo posto si ritrova la splendida figliastra Agnes e la necessità di trovare un nuovo benefattore. La figlia Elvira deve perciò sposare il principe Julian, ma al contrario di Agnes, è goffa e maldestra. Con l’aiuto di un chirurgo plastico cocainomane può essere rimodellata in tempo per il gran ballo… Come The substance, il carnoso folk horror di Blichfeldt ci costringe a guardare da vicino l’agonia fisica richiesta dalla conformità estetica. Ma questo originale adattamento della favola di Cenerentola è tutt’altro che formativo: divertente e accattivante passa con disinvoltura dal disgustoso allo splendido, dal grottesco al magico. Contrastando la freschezza della giovinezza con il decadimento di un mondo in cui la bellezza è l’unica valuta e il romanticismo un’illusione, The ugly stepsister colpisce nel segno grazie alla straordinaria interpretazione di Myren. Mentre i sogni di Elvira s’infrangono e il suo corpo è mutilato, ci sentiamo vicini a lei: come tutti noi, vuole solo essere amata. E, naturalmente, ricca.
Jeannette Catsoulis, The New York Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1638 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati