Tbilisi, 4 ottobre 2025 (Giorgi Arjevanidze, Afp/Getty)

In occasione delle elezioni amministrative del 4 ottobre, in Georgia si sono riaccese le proteste contro il partito filorusso e ultraconservatore Sogno georgiano (Sg), al potere dal 2012. Il voto è stato boicottato dai partiti dell’opposizione, che dalle elezioni legislative dell’ottobre 2024 contestano la deriva autoritaria del governo e la decisione di allontanare il paese dal percorso d’integrazione europea. Dopo l’annuncio della prevedibile vittoria di Sg, i manifestanti hanno tentato di fare irruzione nel palazzo presidenziale. Ci sono stati scontri con la polizia, che ha usato cannoni ad acqua e spray urticanti. Come spiega il sito georgiano OCMedia, il premier Irakli Kobakhidze ha promesso estrema durezza contro i manifestanti, accusandoli di essere manovrati da “agenti stranieri” e di aver cercato di rovesciare il governo.

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Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati