In Siria la commissione elettorale ha annunciato il 6 ottobre i risultati delle elezioni del giorno precedente, le prime dalla fine del regime di Bashar al Assad.
I due terzi dei 210 parlamentari sono stati scelti in modo indiretto tramite consigli elettorali locali, supervisionati da una commissione elettorale nominata dal presidente ad interim Ahmed al Sharaa, che ora dovrà scegliere gli altri settanta. Al voto hanno partecipato circa settemila persone. Secondo il settimanale saudita Al Majalla l’elezione indiretta è stata abbastanza trasparente, ma hanno suscitato critiche la scarsa rappresentanza delle donne (appena il 4 per cento) e delle minoranze, così come l’esclusione dal voto per motivi di sicurezza di due province nel nordest controllate dai curdi, e di quella a maggioranza drusa di Al Suwayda, teatro di violenze a luglio. Il 7 ottobre Damasco ha annunciato un cessate il fuoco con i curdi in tutta la Siria, dopo l’incontro tra Al Sharaa e il leader curdo Mazloum Abdi in seguito agli scontri scoppiati ad Aleppo tra curdi e forze governative.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati