Luis Tato, Afp/Getty

Una settimana dopo aver destituito il governo nel tentativo di placare l’ondata di proteste cominciata il 25 settembre in Madagascar, il 6 ottobre il presidente Andry Rajoelina ha nominato primo ministro il generale Ruphin Fortunat Dimbisoa Zafisambo. È un “segnale che lascia presagire un rafforzamento della repressione nei confronti dei manifestanti”, commenta il sito locale
Madagascar-Tribune.com. Rajoelina ha inoltre affidato a tre ufficiali dell’esercito e delle forze di polizia incarichi chiave nel governo. Lo stesso giorno più di mille persone hanno partecipato per il dodicesimo giorno consecutivo alle manifestazioni nella capitale Antananarivo ( nella foto ), durante le quali le forze di sicurezza hanno fatto ricorso a granate stordenti e gas lacrimogeni. Le migliaia di giovani del movimento GenZ Mada all’inizio protestavano contro le interruzioni nelle forniture di acqua ed elettricità, ma ora sono arrivati a chiedere le dimissioni del presidente.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati