Dal 27 settembre sono scoppiate proteste in almeno undici città del Marocco sotto la spinta del movimento GenZ 212 (“generazione zeta”, seguito dal prefisso telefonico del regno). I manifestanti si sono organizzati sui social media e sulle piattaforme per i videogiochi, denunciando un sistema scolastico fallimentare, gli ospedali fatiscenti e la corruzione a tutti i livelli del governo. Le forze dell’ordine hanno arrestato quasi duecento persone, ma non è bastato a fermare le proteste. Mentre il Marocco si prepara a ospitare i Mondiali di calcio del 2030, nota Hespress, i giovani chiedono “meno stadi, e più scuole e ospedali”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1634 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati