Durante una conferenza stampa organizzata il 29 settembre insieme al premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente statunitense Donald Trump ha presentato il suo piano in 20 punti per mettere fine alla guerra nella Striscia di Gaza, parte di un progetto più vasto che vorrebbe portare la pace in tutto il Medio Oriente. Poche ore prima era arrivata la notizia che l’esercito israeliano aveva ucciso cinquanta persone a Gaza, tra cui diversi civili che cercavano di procurarsi aiuti umanitari, personale medico e giornalisti. I feriti erano 184. Alla vigilia della conferenza stampa, altre 77 persone avevano perso la vita e 379 erano rimaste ferite negli attacchi israeliani a Gaza. Il 27 settembre, all’indomani del discorso alle Nazioni Unite in cui Netanyahu aveva ribadito che il rapporto tra civili e terroristi uccisi era “meno di due a uno”, Israele ha assassinato 74 persone. Di queste, quattordici sono state colpite da un missile lanciato su un mercato affollato nel campo profughi di Nuseirat.

Il 24 settembre 95 cadaveri sono stati portati negli ospedali di Gaza, tre giorni prima l’esercito aveva ucciso altre 75 persone. Secondo il ministero della salute di Gaza, cinque di loro sono state uccise mentre cercavano di procurarsi aiuti umanitari, quattro sono morte per malnutrizione. Dal 7 ottobre 2023 le persone morte di fame a Gaza sono 440, tra cui 147 bambini.

Il 20 settembre Israele ha ucciso 79 persone, tra cui diversi parenti di Mohammed Abu Salmiya, il direttore dell’ospedale Al Shifa.

Mentre Israele, gli Stati Uniti e il resto del mondo aspettano che Hamas si pronunci sul piano di Trump, la situazione sul campo è catastrofica. Gli ostaggi languiscono nei tunnel di Hamas, mentre il bilancio delle vittime palestinesi cresce senza sosta. Dall’inizio della guerra almeno 66mila persone sono state uccise e più di 168mila ferite. Anche il disastro umanitario è inarrestabile. Negli ospedali di Gaza mancano farmaci ed elettricità, e il personale sanitario è stremato. Molti sono ancora intrappolati sotto le macerie. La popolazione vaga da un punto all’altro, circondata dalla devastazione. Le donne e i bambini si muovono a piedi senza una destinazione, portando con sé pochi averi.

Questa situazione intollerabile deve finire, a prescindere dalla reazione di Hamas alla proposta di Trump. Questo orrore deve finire, in nome dell’umanità e della moralità. Questa guerra deve finire subito. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1634 di Internazionale, a pagina 19. Compra questo numero | Abbonati