◆ Il ciclo globale dell’acqua sta diventando sempre più instabile a causa del cambiamento climatico, afferma l’ultima edizione del rapporto sullo stato delle risorse idriche pubblicato dall’Organizzazione meteorologica mondiale. Nel 2024, per il sesto anno consecutivo, il ciclo idrologico ha mostrato chiari segni di squilibrio. Due terzi dei bacini fluviali del pianeta hanno sperimentato condizioni anomale, con una portata significativamente più bassa o più alta rispetto alla media degli anni tra il 1991 e il 2020. Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato, e le alte temperature hanno causato siccità più lunghe e intense in varie parti del mondo. Allo stesso tempo il riscaldamento ha favorito l’evaporazione dei mari e aumentato la capacità dell’atmosfera di trattenere l’umidità, provocando precipitazioni eccezionali altrove. Mentre il bacino delle Amazzoni e l’Africa meridionale hanno subìto siccità di proporzioni storiche, le alluvioni hanno provocato 2.500 vittime nell’Africa tropicale e più di mille in Asia e nel Pacifico, e in Europa hanno interessato l’area più vasta dal 2013. Per il terzo anno consecutivo in tutte le regioni è stata registrata una riduzione del volume dei ghiacciai, con una perdita totale stimata in 450 milioni di tonnellate. Le alterazioni del ciclo dell’acqua non minacciano solo gli ecosistemi: lo squilibrio ha provocato danni per miliardi di dollari, danneggiato i raccolti e fatto salire i prezzi degli alimenti, innescando crisi alimentari e ondate di emigrazione forzata.

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Questo articolo è uscito sul numero 1633 di Internazionale, a pagina 112. Compra questo numero | Abbonati