Sotto le nuvole

potrebbe essere l’ultimo capitolo di una trilogia concettuale sulla vita quotidiana e spirituale in Italia, cominciata da Rosi con Sacro Gra e proseguita con Fuocoammare. Stavolta il regista ci racconta Napoli come una città tormentata dai terremoti e dalla minaccia dell’eruzione del Vesuvio. L’atmosfera è da fine del mondo: si parla di guerra, violenza, cinismo e crisi climatica. Il luminoso bianco e nero conferisce alla città un aspetto alieno e ultraterreno. È come se, ricoperta dalla cenere, Napoli affrontasse il suo destino pompeiano. E Rosi come un futuro archeologo ne riporta alla luce i fantasmi. Film inquietante e unico. Peter Bradshaw, The Guardian

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Questo articolo è uscito sul numero 1632 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati