Al giorno d’oggi, chi vuole scrivere deve prepararsi a fare la fame. Questa è l’idea – e il tabù infranto con delicatezza – dietro a un film semplice ma fiero, adattamento del romanzo autobiografico di Franck Courtès, uscito nel 2023. Franck (Bouillon) è un fotografo che ha lasciato una carriera di successo per dedicarsi alla scrittura. Riesce a pubblicare dei libri, ma l’apparente successo ha un prezzo: la precarietà sociale. Tenendosi la libertà di scrivere al mattino, nel resto della giornata Franck si dedica a piccoli lavoretti sottopagati (giardiniere, traslocatore, riparatore, autista). Il suo tenore di vita è sempre più misero, ma lui non si lamenta, è in pace nel piccolo mondo in cui si è rintanato. E forse è proprio questo che offende maggiormente le persone intorno a lui (l’ex moglie, il padre, un amico). C’è una sorta di grandezza nella piccolezza di questo personaggio. Un film estremamente sobrio e commovente.
Jacques Morice, Télérama
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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 89. Compra questo numero | Abbonati