Le generazioni attuali non raggiungeranno un’aspettativa di vita di cento anni, prevede una ricerca pubblicata su Pnas che ha fotografato la longevità di 23 paesi ad alto reddito e a bassa mortalità usando i dati dello Human mortality database. Tra il 1900 e il 1938 l’aspettativa di vita è aumentata di cinque mesi e mezzo a ogni generazione, passando da 62 a 80 anni in media, ma dal 1939 al 2000 l’incremento è sceso a meno di tre mesi per generazione. Questo rallentamento dipende dal fatto che i precedenti aumenti della longevità erano dovuti soprattutto ai notevoli miglioramenti nella sopravvivenza infantile: ora che la mortalità nei primi anni di vita è già molto bassa, i futuri progressi medici non saranno sufficienti a mantenere lo stesso ritmo di crescita della longevità. Le previsioni restano incerte, poiché fattori imprevisti come pandemie, nuove terapie o cambiamenti sociali possono modificarle. Ma se la tendenza fosse confermata avrebbe conseguenze per le scelte dei cittadini e degli stati, per esempio in materia di risparmio e pensioni. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1630 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati