Al centro del pluripremiato romanzo del finlandese Juhani Karila ci sono un toccante dramma amoroso e la commovente storia di formazione di una giovane donna. Gli eventi del racconto, ambientati nella Lapponia orientale, cominciano pian piano a deformarsi in chiave soprannaturale e umoristica. E poi tutto diventa ancora più strano. La protagonista, Elina Ylijaako, una naturalista e ricercatrice, torna nella sua terra d’origine. Il passato ha con lei molte questioni in sospeso. Una vecchia relazione le pesa ancora addosso e sulle sue tracce c’è anche la detective Janatuinen, che la cerca in quanto sospettata di omicidio. La Lapponia orientale della storia pullula di creature soprannaturali come gli spiriti della torba. E il tritone Näkk, dio delle acque, sorveglia lo stagno dove nuota un luccio molto importante. Il realismo magico di Karila è ironico e deliziosamente bizzarro, e la sua lingua scorre con una leggerezza virtuosistica. Tra un turbine mitologico e l’altro, emerge un messaggio chiaro: la biodiversità della natura è preziosa, e il nostro attuale stile di vita è distruttivo.
Samuli Hytönen, Kulttuuri Toimitus
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Questo articolo è uscito sul numero 1623 di Internazionale, a pagina 113. Compra questo numero | Abbonati