Non tutti sono disposti ad ammetterlo, ma è probabile che almeno una volta nella vita ognuno di noi abbia ceduto all’attrazione di un reality. Forse per questo The compound, il provocatorio e intelligente romanzo d’esordio di Aisling Rawle, risulta così avvincente. La storia è ambientata all’interno di un reality in cui dieci uomini e dieci donne sono confinati dentro un’imponente residenza in mezzo al deserto in completo stato di abbandono. Vince chi resiste più a lungo. Il regolamento sembra fatto apposta per mettere i concorrenti uno contro l’altra. Poi però ci sono regole particolari. Per dire, si salva solo chi la mattina si sveglia accanto a qualcuno del sesso opposto. Altrimenti è fuori. I concorrenti sanno cosa aspettarsi dalle stagioni precedenti, ma il primo giorno si presentano solo nove uomini. Lily, la protagonista, deve trovare un compagno di letto, e in fretta. Il gioco comincia. Il successo del romanzo è nella sua premessa: il reality è una mostruosità meravigliosamente abominevole ed eticamente discutibile.
The New York Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1622 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati