Il 24 giugno un attacco russo nella regione dell’Ucraina orientale di Dnipro ha ucciso almeno 17 persone e causato più di duecento feriti. Nei giorni precedenti erano state bombardate anche Kiev e Odessa, nell’ambito di una nuova ondata di attacchi contro le città ucraine. Mentre Dnipro era sotto attacco il presidente Volodymyr Zelenskyj è partito per l’Aja, dove ha partecipato al vertice della Nato e incontrato il presidente statunitense Donald Trump. Il 20 giugno, intanto, l’Ucraina e la Russia avevano completato un nuovo scambio di prigionieri, concordato durante i negoziati di pace di Istanbul all’inizio di giugno. Nel frattempo l’Ucraina continua a rivolgersi ai partner europei per migliorare i propri sistemi difensivi: il 24 giugno il ministro della difesa di Kiev ha annunciato un accordo raggiunto da Zelenskyj con il primo ministro britannico Keir Starmer per la produzione congiunta di droni a lungo raggio. “Negli ultimi anni di guerra con la Russia, l’Ucraina ha incrementato la produzione interna di droni e lo sviluppo di nuovi missili,” scrive il Kyiv Independent. L’Ucraina, che è già il principale produttore di droni al mondo, stima di produrre 4,5 milioni di droni a corto raggio nel 2025, più del doppio dei 2,2 milioni prodotti nel 2024.

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Questo articolo è uscito sul numero 1620 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati