◆ Il superamento della soglia degli 1,5 gradi di riscaldamento rispetto ai livelli preindustriali, uno dei limiti fissati dall’accordo di Parigi, potrebbe diventare inevitabile nel giro di appena tre anni. Nel 2021 il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico aveva stimato che il bilancio di carbonio, cioè la quantità massima di gas serra che poteva essere emessa per avera una possibilità del 50 per cento di mantenere l’aumento della temperatura media globale sotto gli 1,5 gradi, ammontava a cinquecento miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Secondo un aggiornamento realizzato da sessanta dei più autorevoli climatologi e pubblicato su Earth System Science Data, all’inizio del 2025 il margine si era ridotto a 130 miliardi di tonnellate, e al ritmo attuale delle emissioni sarà completamente esaurito entro tre anni. A quel punto il superamento degli 1,5 gradi di riscaldamento, che è stato toccato per la prima volta su base annuale nel 2024, diventerebbe stabile intorno al 2030. Il rapporto, pubblicato mentre a Bonn è in corso un incontro preparatorio alla conferenza delle Nazioni Unite (Cop30) sul clima in programma a Belém a novembre, sottolinea l’aumento dello squilibrio energetico della Terra, cioè la differenza tra l’energia che il nostro pianeta riceve dal Sole e quella che viene dispersa nello spazio. Negli ultimi dieci anni questa differenza, che è la causa del riscaldamento, è cresciuta a un ritmo doppio rispetto agli anni settanta e il 25 per cento più rapidamente rispetto al 2010.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1620 di Internazionale, a pagina 106. Compra questo numero | Abbonati