Kate (Moore) è affranta per la perdita della moglie, per le crepe sul tetto di casa e per la figlia Claire (Sweeney), bugiarda e tossicodipendente. È già al verde quando Claire bussa alla porta della sua fattoria chiedendo altri soldi. È un buon inizio per un dramma sulla dipendenza. Ma poi il film devia nel territorio del thriller. Peccato che il potenziale della storia non sia sfruttato pienamente e il product placement sia piuttosto fastidioso. Per fortuna Pearce e lo sceneggiatore Brad Ingelsby non si affidano troppo alla tecnologia per arrivare al finale. Lou Thomas, Empire
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Questo articolo è uscito sul numero 1619 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati