Un comico ad aprile ha annunciato che nel pubblico dei suoi spettacoli sarebbero stati separati gli uomini dalle donne per evitare casi di chikan (contatti sessuali non richiesti) e di uomini accusati ingiustamente di esserne responsabili. “Anche se i vagoni riservati alle donne in metropolitana, dove avviene la maggior parte dei chikan, riscuotono un consenso generale, estendere la segregazione di genere non può essere la soluzione”, scrive Waka Ikeda su Nikkei Asia. Secondo un rapporto del governo del 2024, una persona su dieci tra i 16 e i 29 anni è stata vittima di chikan sui treni o negli spazi pubblici, ma l’80 per cento non l’ha denunciato. In un sondaggio del 2023 il 45 per cento delle donne e il 9 per cento degli uomini a Tokyo ha detto di aver subìto un contatto fisico non voluto ma di non averlo denunciato perché “non sembrava il caso”. “La normalizzazione del fenomeno deriva dal fatto che è sempre stato trattato nel discorso pubblico come un’inevitabile scocciatura o una fonte d’intrattenimento”.
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Questo articolo è uscito sul numero 1618 di Internazionale, a pagina 37. Compra questo numero | Abbonati