Se si prendesse questo disco di trascrizioni di Bach e lo si filtrasse per farlo suonare come i 78 giri degli anni trenta e quaranta si potrebbe scambiare Alexandre Tharaud per Edwin Fischer. È un pianismo bachiano vecchia scuola, del tipo che il critico Harris Goldsmith chiamava Bachmaninov. Tharaud rielabora il coro iniziale della Passione secondo Giovanni in un grandioso stile gotico alla Busoni, con abbondanti dosi di pedale e voci che si librano in primo piano. Ascoltate anche il sensuale Siciliano dalla suite per flauto e clavicembalo bwv 2031 e il suo contrasto con il classicismo di Wilhelm Kempff, autore della trascrizione. Mille articolazioni incantevoli caratterizzano la suite bwv 818a. Nella celebre Aria sulla terza corda dalla terza Suite per orchestra, gli ornamenti fantasiosi e l’oscillazione della dinamica sono ben lontani dalla costante gravità che normalmente ci aspettiamo dalla partitura originale per archi. Allo stesso modo, Tharaud gioca con il ritmo della Fantasia bwv 906, eppure la sua stuzzicante leggerezza di tocco dimostra quanto l’inautenticità possa essere divertente. E le sue modifiche all’Ave Maria di Bach/Gounod sono di un pessimo gusto bellissimo.
Jed Distler, ClassicsToday
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Questo articolo è uscito sul numero 1617 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati