A gennaio l’arrivo della startup cinese Deepseek ha sconvolto il settore dell’intelligenza artificiale. I suoi modelli, in grado di competere con le tecnologie più avanzate della Silicon valley, hanno causato perdite per mille miliardi di dollari alla borsa statunitense, mettendo in crisi le strategie di colossi come la Microsoft e la Meta. Ma la Deepseek, spiega Bloomberg Businessweek, è solo la punta dell’iceberg. In Cina il settore è ricco di aziende promettenti in grado di sfidare apertamente la concorrenza occidentale: come, per esempio, le startup MiniMax e Moonshot Ai con i loro sofisticati chatbot o i software di analisi e comprensione del testo Qwen, sviluppati dal colosso del commercio online Alibaba. Il Partito comunista, che fino a poco tempo attaccava duramente le aziende dell’alta tecnologia, ora concentra risorse sull’intelligenza artificiale e sui semiconduttori, settori considerati ormai fondamentali per le sfide economiche e politiche della Cina, lanciando appelli per “un ecosistema software e hardware indipendente, controllabile e collaborativo”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 93. Compra questo numero | Abbonati