Lido Pimienta è in continua evoluzione. Nel 2020 è diventata famosa a livello internazionale con Miss Colombia, un album che mescolava synthpop, cumbia, pop latino e altri ritmi ispanici, il tutto arricchito dalla sua voce. L’album è stato candidato a premi come Grammy, Juno e Polaris. Era un lavoro ballabile, con testi in spagnolo che riflettevano una visione femminista e umanista. In molti si aspettavano un seguito simile, un Miss Colombia parte due, ma i grandi artisti sorprendono. Al contrario Pimienta ha pubblicato La belleza, un album classico, quasi operistico, realizzato con l’orchestra filarmonica di Medellín (sessanta elementi), il coro La Belleza de Barranquilla, archi, fiati, ottoni, percussioni e il dembow, un ritmo nato nella Repubblica Dominicana. Insieme al compositore canadese Owen Pallett, Pimienta ha curato gli arrangiamenti, ma è la sua voce a dominare, resa solenne dall’accompagnamento orchestrale. La belleza suona grandioso, come un’opera romantica di Verdi o Wagner. Gli echi del ritmo di Miss Colombia riaffiorano in Quiero que me beses o El dembow del tiempo, ma l’album parla soprattutto di separazione romantica. In Mango Pimienta esplora l’amore queer con poesia e un’arpa scintillante; in Busca la luz grida una richiesta di liberazione. La belleza non è solo splendido: è un atto radicale. Pimienta non entra nel canone classico. Lo sta riscrivendo a modo suo.
Stephan Boissonneault, Pan M 360
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1616 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati