Il primo ministro albanese uscente Edi Rama (nella foto), leader del Partito socialista, ha ottenuto un quarto mandato alla guida del governo di Tirana dopo le elezioni legislative dell’11 maggio 2025, scrive il Guardian. Il suo partito è arrivato in netto vantaggio su quello del suo storico rivale di centrodestra, l’ex presidente Sali Berisha. Le elezioni, considerate un test della maturità democratica del paese balcanico, il più filoeuropeo della regione (secondo i sondaggi, l’83 per cento degli albanesi vuole far parte dell’Unione), sono state seguite con interesse anche da Bruxelles. Lo scrutinio, che ha avuto un tasso di partecipazione del 42 per cento, contro il 46,3 per cento del 2021, “si è svolto nel rispetto degli standard internazionali”, ha dichiarato la sera dell’11 maggio Ilirjan Celibashi, il capo della commissione elettorale. In questa tornata per la prima volta hanno potuto votare, per posta, gli albanesi che vivono all’estero. Secondo gli analisti, nella vittoria dei socialisti sono stati decisivi proprio gli emigrati: ha votato più del 78 per cento dei quasi 246mila albanesi che si erano registrati all’estero. In carica dal 2013, Rama ha basato la campagna elettorale sulla sua capacità di far approvare tutte le riforme necessarie all’Albania per aspirare all’ingresso nell’Unione europea. Il premier ha avviato formalmente i negoziati per l’accesso a ottobre e ha promesso di raggiungere l’obiettivo entro il 2030. Ma dovrà affrontare i problemi legati alla corruzione, alla criminalità organizzata e all’emigrazione dei giovani albanesi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1614 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati