Mandalay, Birmania, 26 aprile 2025 (Nyein Chan Naing, epa/Ansa)

L’esercito birmano continua gli attacchi contro i gruppi ribelli armati, nonostante il cessate il fuoco dichiarato dopo il terremoto che ha colpito la parte centrale del paese il 28 marzo uccidendo circa 3.800 persone. Da allora, denunciano le Nazioni Unite, più di duecento civili sono morti in 243 raid. La regione più colpita dal sisma è quella di Mandalay che, per la sua posizione strategica, è anche teatro degli attacchi più violenti. In tre circoscrizioni controllate dalle forze di resistenza nella zona, nei primi giorni di maggio l’esercito birmano ha bombardato scuole, case e monasteri uccidendo tre civili e ferendone molti altri. Con decine di migliaia di persone sfollate ancora senza casa, venti milioni di persone bisognose di assistenza, acqua e generi alimentari, e la stagione dei monsoni alle porte, le agenzie umanitarie avvertono che la situazione peggiorerà. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati