Scritto in un gustoso dialetto dello Yorkshire, il primo romanzo di Brown segue tre ragazze dall’età di 11 anni nel 1998, quando si legano il primo giorno della “big school” (la scuola media), fino a una loro rimpatriata piuttosto tesa nel 2017, durante la quale viene finalmente rivelato un segreto a lungo nascosto. La narrazione comincia con i ricordi in prima persona di Rachael, che rievoca una notte brava della loro adolescenza e delinea le dinamiche sociali ed emotive che danno forma ai loro rapporti. La famiglia di Rach rappresenta il gradino più alto della classe operaia britannica, e proprio all’inizio della scuola si è appena trasferita in un quartiere migliore. Kel e Shaz, invece, hanno “le stesse madri single che chiamavano ‘ma’, lo stesso sussidio da una sterlina al giorno per il pranzo, gli stessi padri assenti”. Noi bei pezzi di carne è un ritratto brillante dell’amicizia femminile, quasi all’altezza dei romanzi di Elena Ferrante per onestà e finezza.
Kirkus Reviews
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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati