Kyodo/Ap/Lapresse

Mentre le Filippine si avviano verso le elezioni di metà mandato del 12 maggio, è in corso un drastico cambiamento politico, scrive Asia Times. Il presidente Ferdinand Marcos jr perde consenso (dal 42 per cento di febbraio è passato al 25 per cento di marzo), mentre cresce la popolarità della vicepresidente Sara Duterte ( nella foto ). Su questo ha pesato la vicenda del padre, Rodrigo Duterte, arrestato ed estradato all’Aja su richiesta della Corte penale internazionale con l’accusa di crimini contro l’umanità per la “guerra alla droga” portata avanti quand’era presidente. Mentre all’estero la notizia è stata accolta positivamente, nelle Filippine molti l’hanno vista come un’ingerenza occidentale. Duterte è ancora molto popolare e la figlia Sara è considerata la sua erede politica. Ma le ragioni per cui i filippini sono scontenti di Marcos jr sono anche altre, come la crisi del costo della vita, con i prezzi di riso, zucchero e altri prodotti di base in aumento. Nonostante le promesse di un’“età dell’oro dell’agricoltura”, Marcos jr non è riuscito a domare l’inflazione, a frenare il contrabbando e a garantire la sicurezza alimentare. E con ancora tre anni di governo davanti, rischia di diventare un’anatra zoppa.

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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 34. Compra questo numero | Abbonati