Al di là di quello che si può pensare di Mel Gibson, non si può negare che sappia mettere in scena dei film spettacolari. Flight risk, la sua prima regia da dieci anni a questa parte, lo vede ridimensionato come portata e ambizione. Il film su un’agente (Dockery) incaricata di scortare un prigioniero durante un volo sopra l’Alaska è Gibson in modalità b-movie. Pensate a una versione low cost di Con air, dove tutto, dal pasto a bordo alla caratura delle star, è ridotto all’essenziale. Tutto tranne l’interpretazione smisurata di Mark Wahlberg nei panni del pilota sornione. Un film sciocco ma molto divertente. Wendi Ide, The Observer

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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati